Nidi e scuole dell’infanzia, la lotta si fa con i fatti e non con le parole
USB da sempre caratterizza la lotta per la stabilizzazione del precariato con la richiesta di nidi e scuole dell'infanzia pubblici e di qualità, insieme alla riorganizzazione dei servizi con la diminuzione dei carichi di lavoro del personale e con l’aumento degli organici, che porterebbe ad un miglioramento dell’offerta educativa e scolastica investendo sulla qualità e sul rispetto dei diritti dei bambini e delle bambine.
Le lotte più recenti, che hanno visto USB come l’unico sindacato a sostegno e a garanzia delle stabilizzazioni di tutto il personale con contratto a tempo determinato, ci hanno viste protagoniste di mediazioni non solo a livello locale (Roma Capitale) ma anche a livello centrale (Governo).
Nell’estate del 2015, per non pagare sanzioni del Parlamento Europeo, dovute all’uso reiterato dei contratti a tempo determinato che non potevano protrarsi oltre i 36 mesi, Roma Capitale pubblica un bando per reperire nuovo precariato da utilizzare da settembre 2015. Con la pubblicazione del bando USB si è mobilitata in Campidoglio con l’occupazione della piazza per diversi giorni, chiedendo e ottenendo dall’Ente Locale una soluzione tampone.
Politicamente ci si è poi resi conto che la mobilitazione doveva estendersi, non solo nei confronti di Roma Capitale ma anche a livello centrale, affinchè il Governo trovasse una soluzione, a medio e lungo termine, per la stabilizzazione del precariato storico dei nidi e della scuola dell’infanzia. Con il supporto di USB Pubblico Impiego la lotta è andata crescendo fino ad arrivare a livello centrale.
L’8 Marzo, Giornata Internazionale Della Donna, simbolo per le rivendicazioni del precariato che nel settore è quasi esclusivamente al femminile, USB ha organizzato un’arrampicata sui ponteggi della Chiesa Santa Maria di Loreto, a P.zza della Madonna di Loreto, nei pressi del Campidoglio, affinché anche Roma Capitale si facesse promotrice alla Funzione Pubblica. L’occupazione dei ponteggi della Chiesa è durata ben tre giorni e si è conclusa solo dopo aver ottenuto il primo incontro interlocutorio con il Gabinetto della ministra Madia.
Successivamente ha avuto inizio un percorso di lotta che ci ha viste protagoniste di mobilitazioni e di protesta, ma anche momenti di confronto con il ministero ed il Governo. A maggio 2016 USB è stata protagonista di una settimana di sit-in davanti Palazzo Vidoni, luogo istituzionale del Ministero della Funzione Pubblica, che si è concluso con lo sciopero nazionale di tutto il settore. Non avendo ottenuto, nell’immediato, un confronto diretto con la ministra Madia, USB ha avuto l’intuizione di occupare la Basilica di Sant’Andrea Della Valle, limitrofa al Ministero, rimanendo in occupazione per diverse ore e, dopo una serie di mediazioni politiche, siamo riuscite ad ottenere un confronto diretto con la ministra Madia e il suo staff che presentandosi in chiesa ci hanno incontrate ed ascoltate. Dopo tale risultato abbiamo sciolto l’occupazione della chiesa ed una delegazione, sia di USB Pubblico Impiego che di lavoratrici precarie del settore, hanno incontrato la ministra Madia nei suoi uffici il giorno stesso.
Tutto ciò ha portato ad avere un’interlocuzione di notevole importanza a livello politico che ha determinato, nel giugno 2016, la pubblicazione del “Decreto Madia Salva Precari”, in seguito divenuta legge nell’agosto dello stesso anno. Il forte e determinante intervento di USB ha permesso che, con l’emanazione della legge sopra citata, le stabilizzazioni venissero fatte perché messe fuori bilancio, con il sostegno da parte nazionale agli Enti Locali, ai fini dei percorsi assunzionali straordinari. Da lì a pochi mesi ha avuto inizio un percorso assunzionale importantissimo, che ha portato alla stabilizzazione di 1600 precarie storiche di nidi e scuole dell’infanzia. Grande vittoria di USB che ci ha viste uniche protagoniste.
Dopo il piano assunzionale straordinario, nel 2017, è stato pubblicato un bando per le supplenze che, per il Nido, ha visto formarsi la 4°fascia e, per l’Infanzia, ha generato la formazione della 5° fascia. Con l’ampliamento delle graduatorie 3°e 4° fascia Nido e 4° e 5° fascia Infanzia si è iniziato un confronto al tavolo centrale per la pubblicazione di un concorso che andasse a definire una graduatoria unica. Con la graduatoria Unica è stato deliberato, dalla Giunta Capitolina, un regolamento per la gestione del personale supplente che, in qualche modo andava a garantire un’uniformità di trattamento anche per quanto riguarda le differenze tra Municipi, anche se non del tutto superate, ma sempre e comunque da USB attenzionate e segnalate.
In questi anni USB è riuscito a far sì che il precariato di Nidi e Scuole dell’Infanzia usufruisse di alcuni istituti contrattuali e di diritti di legge che non erano previsti: così come nel periodo del lockdown il riconoscimento delle clausole contrattuali; il riconoscimento del diritto all’allattamento a rischio, che è previsto all’interno della L.1204 per le lavoratrici madri fino al 7° mese del bambino o della bambina e può essere svolto in lavoro agile o inserite negli uffici sia per il ruolo che per le precarie; abbiamo fatto riconoscere i Nidi e le Scuole dell’Infanzia come luoghi a rischio biologico, tutto ciò evidenziato dalla situazione pandemica del Covid 19.
USB si è sempre distinto per la lotta a sostegno della stabilizzazione del precariato, non solo attraverso mobilitazioni o sit-in, ma anche, e soprattutto, a livello contrattuale decentrato in quanto artefici dell’inserimento, in alcuni articoli, dell’uniformità del trattamento tra ruolo e precariato. Ad oggi la questione centrale è quella di intervenire sulla stabilizzazione del precariato anche attraverso i fondi del PNRR e far si che l’attenzione sul precariato sia sì a livello Locale ma anche a livello Nazionale.
La qualità dell’offerta educativa va di pari passo con la stabilizzazione del precariato. Il risparmio non è un totem. Non si possono avere servizi di qualità senza spendere il giusto. Se un’organizzazione del lavoro diversa può essere sperimentata, ricordiamo che i vari accordi capestro che hanno devastato il settore, sono stati sottoscritti dai sindacati confederali che sedevano ai tavoli di trattativa. Da parte nostra vi sono state sempre proposte organizzative che rispondevano alla necessità di avere personale sufficiente a mantenere un rapporto frontale con i piccoli utenti, di ridurre il precariato attraverso la stabilizzazione di personale che da decenni consente di tenere in piedi i servizi. Assumere e aumentare gli organici in modo da non far trovare chi lavora con un numero di bambini così alto da non consentire alcuna funzione educativa, riducendo il servizio a semplice guardiania; effettuare verifiche serie sui nidi privati dove chi deve fare profitto molto spesso non ha alcun rispetto di chi lavora e neanche delle regole che dovrebbero garantire la qualità.
Come USB continueremo la nostra battaglia, consapevoli che per vincerla dovremo unire al massimo le/i lavoratrici/ori precarie/i o di ruolo, coinvolgere i genitori dei piccoli utenti che spesso vengono messi contro le/i lavoratrici/ori che lottano per un obiettivo che è invece di tutti: lavoro di qualità per servizi di qualità.
p.Esecutivo e Rsu di USB Roma Capitale Settore Educativo e Scolastico
Alessandra Dell’Acqua
Fabiana Rinaldi
Ramona Pompei
Roma 28 febbraio 2022