Settore educativo e scolastico, il ritorno di Erode
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge 4 febbraio 2022, n. 5 con le nuove misure anti-Covid per il settore educativo e scolastico.
Per il nido e la scuola dell'infanzia le nuove indicazioni dichiarano apertamente la mancanza assoluta di considerazione delle peculiarità specifiche del settore 0/6, mettendo a repentaglio la salute dei piccoli non considerando che i bambini e le bambine coinvolte non sono vaccinati, non possono proteggersi con i dispositivi di sicurezza Ffp2 e non possono mantenere le dovute distanze di sicurezza, requisiti tanto decantati ai fini del contenimento della pandemia.
Sin dall'inizio abbiamo rivendicato "Scuole aperte e sicure" per tutte le bambine ed i bambini, le famiglie ed il personale in servizio:
- qualitative ed essenziali misure di sicurezza;
- diminuzione dei rapporti numerici;
- aumento delle dotazioni organiche;
- costante monitoraggio diagnostico per tutti i bambini ed il personale in servizio;
- il ripristino della medicina scolastica nelle strutture 0/6.
Pesantissime ed innegabili le responsabilità politiche poiché nulla ha trovato ascolto; come tante, e sempre più frequenti, sono da attribuire a quelle organizzazioni sindacali che, supinamente, hanno sottoscritto accordi compiacenti con l’Amministrazione. Entrambi hanno dimostrato la contrarietà ai principi del diritto imprescindibile di tutela della salute e della sicurezza individuale e collettiva.
Inoltre, il tutto mette a repentaglio il personale che quotidianamente vive le strutture educative, considerato, nuovamente, carne da macello.
Cinque casi di positività in 5 giorni equivalono al contagio libero per tutti e tutte, è un criterio politico che punta all’immunità di gregge nei confronti dell’infanzia, è un giocare alla roulette russa con gli innocenti.
Vengono lesi tutti i canoni di contenimento della pandemia, si dichiara via libera al contagio mantenendo, però, lo stato di emergenza fino al 31 marzo.
Tutto questo nonostante le continue dichiarazioni pubbliche degli ospedali pediatrici che evidenziano l'aumento esponenziale dei ricoveri sia nei reparti che nelle terapie intensive, con diagnosi Sars-Cov2 per bambini molto piccoli.
Ancora una volta, l'ennesima, le istituzioni, tutte, attuano la politica di non considerazione per i non elettori.
L'infanzia non sarà mai tutelata se non verrà prima considerata.
Basta con gli Erode di turno!
Chiediamo il diritto all'infanzia e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore 0/6.
Mai abbiamo smesso di lottare e continueremo a farlo inflessibilmente in ogni sede nazionale e decentrata per affermare gli inviolabili diritti dell’Infanzia sanciti anche dalla nostra Carta Costituzionale.
USB Settore Educativo e Scolastico