L’ARTICOLO 5 DELLA LEGGE RENZI-LUPI VA ABROGATO
Il Consiglio Capitolino rimanda la votazione sulla mozione che impegnerebbe il Sindaco di Roma a derogare e concedere la residenza anagrafica. In realtà la deroga all’articolo che illegittimamente nega l’iscrizione anagrafica già esiste, ciò che occorre è l’abrogazione integrale per incongruenza con la legge generale che regola l’Istituto della Residenza e probabilmente per difetto di Costituzionalità.
È slittata in Campidoglio la votazione sulla mozione presentata da vari consiglieri di maggioranza, riguardante la deroga all’articolo 5 della Legge n. 80 del 23/05/2014, cosiddetta “Renzi Lupi”, votata col sedicente nome di “Piano Casa” dal parlamento italiano, ormai 8 anni fa e con cui, è bene ricordarlo, si finanziava ulteriormente Expo Milano 2015. L’articolo 5 di questa incredibile legge prevedeva la negazione della residenza anagrafica a quanti detengono un immobile senza averne il titolo. Un articolo criticato più volte e da più parti e che a nostro avviso viola i diritti fondamentali, garantiti in Costituzione, di ogni essere umano ed affronta in modo illegittimo una materia (quella delle residenze) che non gli compete, in quanto già normata da testi di legge specifici che la definiscono in modo preciso e ne regolano la concessione sulla base della semplice dichiarazione, secondo il concetto di "luogo in cui si dimora" in modo stabile a abituale.
La questione della mozione prevista e poi non votata da un lato evidenzia la volontà "politica" dei firmatari di superare l’odiato articolo, dall’altro risulta però per molti versi insufficiente, in quanto la deroga per i Sindaci è già prevista dalla norma stessa (emendata nei pacchetti sicurezza Minniti-Orlando degli anni successivi) ed è già stata applicata (ad esempio a Palermo da Orlando stesso).
Non fa purtroppo neanche più notizia (siamo abituati) il violento attacco mediatico rivolto per l’ennesima volta, da parte di molti organi di stampa, agli abitanti delle case popolari. In alcuni articoli vengono raggiunte vette liriche altissime, riuscendo gli autori a coniugare occupazioni, inceneritori, clan e quant’altro, basandosi sul solito assioma che vuole tutti gli inquilini delle case popolari membri dei clan. Peccato che spesso a processo ci finiscano funzionari infedeli e corrotti (https://bit.ly/3M7q6NB). Neanche il carrozzone politico si è fatto attendere: la destra tutta più il Movimento cinque stelle si sono dichiarati contrari ulrlando allo scandalo, ed il Sindaco stesso ha mostrato di non essere del tutto convinto dalla mozione.
Asia-Usb, forza sindacale che ha aderito alla campagna “Batti il 5”, promossa dal Movimento per il Diritto all’Abitare, non può che ribadire la sua posizione favorevole all’abrogazione integrale della Legge Renzi-Lupi, la quale a otto anni dalla sua promulgazione ha oggettivamente fallito in ogni suo intento (tranne che nel finanziare "urgentemente" Expo 2015):
- Non ha prodotto nemmeno un nuovo alloggio pubblico
- Ha causato la dismissione (articolo 3) di ingenti quote di Patrimonio destinato all’assistenza abitativa (proprio ora che i Comuni riconoscono il bisogno disperato di case popolari dei cittadini in difficoltà)
- Ha bloccato l’iscrizione anagrafica a centinaia di migliaia di persone (non solo occupanti, senza titolo è anche chi ha il contratto d'affitto scaduto) dando vita al mercato delle residenze, allo sfalsamento dei nuclei familiari e degli Isee, alla creazione di falsi di ufficio (residenze fittizie)
- Non ha minimamente contrastato le occupazioni, in quanto queste avvengono proprio per la mancanza di politiche abitative e di alloggi pubblici e non per mancanza di politiche repressive (di cui questo paese abbonda).
- Ha impedito a migliaia di famiglie di regolarizzare la propria posizione amministrativa
Asia-Usb