ANAGRAFE RESPINGENTE (capitolo 2): BREVE CRONACA DI FOLLIE CAPITOLINE

Come l’art. 5 del Renzi/Lupi ha reso un’epopea richiedere un semplice cambio di residenza!

Solo l’avvicinarsi della campagna elettorale probabilmente ha reso più ragionevole la burocrazia di Roma Capitale!

Roma -

 

Quella che oggi può sembrare una piccola vittoria è in realtà il godimento di un diritto acquisito dopo tanto, troppo tempo per poterlo festeggiare...

La sig.ra Roberta viveva a Quartaccio con la sua famiglia di origine, fin dal suo anno di nascita (1992). L’intestatario del contratto di locazione è suo papà.

Nel 2004 lei e la mamma si trasferiscono in Piemonte, in seguito i genitori si separano, e Roberta, nel 2013, ritorna a Roma nella casa di famiglia insieme ai fratelli, il papà nel frattempo nel 2012 è deceduto.

Tramite un sindacato viene inoltrata la domanda di ampliamento alla Romeo Gestioni, società che allora aveva il compito di gestire le case del patrimonio del Comune di Roma: nessuna risposta!

Nel 2014 Roberta si reca in Municipio chiedendo di riprendere la residenza a Quartaccio, ma è ignara che nel frattempo è stato varato il Piano casa Renzi- Lupi, che con l’applicazione dell’articolo 5, glielo impedirà, nonostante non sia un’occupante ma un membro del nucleo originario degli assegnatari che intende rientrare nell’alloggio.

Nel 2016 si reca alla Prelios, (altro ente privato che nel frattempo ottiene l’appalto per la gestione contabile del patrimonio) ove le viene comunicato che vi è un piccolo arretrato. Il fratello maggiore, che nel frattempo è diventato intestatario dell’alloggio, propone di saldare il piccolo debito in contanti, senza fare rateizzazioni. Non basta.

Alla fine del 2019, sentendosi abbandonata da tutti, si affida ad Asia-Usb.

Il 17 gennaio 2020 inoltriamo una richiesta al Dip. Patrimonio e Politiche Abitative per un incontro, il 5 Marzo 2020 in rappresentanza di Roberta veniamo convocati al Dipartimento dal dott. Bertone, il quale a parole prende in carico questa ed altre situazioni simili, ma nei fatti il nulla.

Seguono varie mail al Municipio, al Dipartimento, alla Aequa Roma (altro cambio di gestore) più solleciti vari. Roberta non solo non ha la residenza nell’alloggio in cui risiede ormai dal 2013, ma dal 2020 è anche senza documento di identità in seguito a scadenza della carta e all’impossibilità di rinnovo.

Il 4 giugno 2021, ormai esasperata, si reca per l’ennesima volta al Municipio, ma l’URP le comunica che la sua pratica deve ancora essere lavorata….

Esasperati anche noi per non riuscire a farle ottenere quello che è un suo diritto, venerdì 4 giugno inoltriamo tutte le richieste inviate nel corso del tempo, oltre agli uffici preposti, anche al gabinetto del Sindaco, dichiarando che andremo avanti per vie legali.

Ecco che avviene il miracolo, lunedì 7 giugno, Roberta viene contattata dal municipio, il quale dichiara di non aver mai ricevuto la giusta documentazione, in quanto mancherebbe proprio il modulo della residenza. Falso! Abbiamo prova della mail inviata il 20 Gennaio.

Comunque segue nuovo inoltro e nel pomeriggio Roberta viene contattata più volte da un’impiegata molto gentile e solerte, che finalmente fornisce tutte le informazioni necessarie.

A breve Roberta riceverà la visita della polizia municipale per l’accertamento anagrafico, ma già l’accesso con credenziali Spid ai servizi anagrafici informatici del Comune di Roma ci fa ben sperare che la sua pratica sia andata a buon fine.

Ci sono voluti “solo” 8 anni e una discesa nell’infernale ed insensata burocrazia capitolina, per ottenere ciò che per legge, checché l’art. 5 ne dica, dovrebbe essere riconosciuto in due giorni.

ASIA-USB QUARTACCIO