USB denuncia Zètema e il Comune di Roma per la violazione degli obblighi di chiusura
A dispetto degli obblighi previsti dal DPCM del 22 marzo, il personale museale di Zètema è costretto a svolgere ancora il servizio di assistente di sala all’interno dei musei di Roma Capitale, nonostante questi siano chiusi al pubblico già dall’8 marzo e non potendo, pertanto, tale servizio configurarsi come “essenziale”.
I diversi inviti da parte del sindacato al rispetto di questi obblighi non sembrano interessare né i vertici di Zètema Progetto Cultura s.r.l. né tantomeno il Comune di Roma committente della società strumentale.
USB ha deciso, pertanto, di presentare in data 6 aprile una denuncia alla Prefettura di Roma e all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, per segnalare tale situazione assurda e il mancato rispetto di tali obblighi.
Dalla sindaca Virginia Raggi non vi è stata nessuna risposta alle precedenti sollecitazioni del sindacato, mentre per l’amministratore unico di Zètema Remo Tagliacozzo sarebbe tutto ok perché “ai lavoratori sono stati forniti i dispositivi di protezione individuali previsti”.
Per USB è inconcepibile che in questo momento di emergenza centinaia di persone siano costrette a spostarsi da casa tutti i giorni solo per andare a timbrare in orario il cartellino, per poi attendere con ansia la fine del turno, senza fare nulla, in quanto completamente svuotati delle loro mansioni. Ciò anche in considerazione del fatto che parecchie di queste persone si spostano sui mezzi pubblici e qualcuno proviene anche da fuori Roma.
Qualcuno ai vertici ha evidentemente sottovalutato lo stato di emergenza e ha deciso di venir meno all'obbligo legislativo e morale di attenersi ai provvedimenti del governo, finalizzati ad attuare il distanziamento sociale per impedire l’ulteriore diffondersi del contagio.
Auspichiamo che la Prefettura di Roma e l’Ispettorato Territoriale del Lavoro, messi al corrente di tale situazione, prendano i dovuti provvedimenti.
USB – Lavoro Privato
Federazione di Roma