USB aderisce al presidio antimilitarista e contro la guerra del 2 giugno a Roma, in largo di Torre Argentina alle 11
USB ha aderito al presidio indetto dall’assemblea romana contro la guerra, di cui fanno parte più realtà politiche e sociali, chiamato per un 2 giugno antimilitarista e contro la guerra, che avrà luogo alle ore 11:00 a Largo di Torre Argentina. La nostra organizzazione sindacale lotta da mesi contro le politiche di guerra e la corsa al riarmo, sia bloccando con i propri scioperi l’invio di armi sia impegnandosi nella lotta al carovita che della guerra è diretta conseguenza. Per questo saremo al presidio romano del 2 giugno. A seguito l’appello sottoscritto dalle realtà aderenti.
2 giugno Antimilitarista e Contro la Guerra
Presidio a largo di Torre Argentina, ore 11:00
Mobilitiamoci contro la parata militare e i venti di guerra che soffiano in Europa.
-No al 2 giugno militare in sostegno della guerra
-Stop all'invio di armi
-Fuori l'Italia dalla Nato
-No all'economia di guerra, Sì allo Stato sociale
Dopo tre mesi dall'invasione della Federazione russa e la generalizzazione del conflitto su tutta l’Ucraina, i venti di guerra continuano a soffiare sul resto del territorio europeo.
In queste lunghe settimane, i governi occidentali, con quello italiano in prima linea, hanno alimentato la retorica bellicista e agito in funzione dell'allargamento della guerra, inviando illegittimamente armi al fronte, sostenendo l'operato della Nato, implementando sanzioni unilaterali e facendo pagare lo sforzo guerrafondaio alle classi lavoratrici e alle nuove generazioni dei propri paesi.
In Italia, una propaganda martellante prova a sdoganare la guerra come unica opzione nelle attuali relazioni internazionali, costruendo se necessario false narrazioni ad hoc per giustificare l'interventismo assunto dal governo Draghi, spalleggiato da Mattarella e dai vertici di stanza a Bruxelles, decretando la "morte celebrale" del Parlamento e la chiusura dei residui spazi di democrazia del paese.
La narrazione tossica circa la "resistenza ucraina"; lo sdoganamento pubblico delle milizie naziste che da otto anni vengono combattute in Donbass; il silenziamento di ogni tipo voce critica alla linea di governo; questi sono solo alcuni esempi della macchina del falso messa in moto dai media nazionali.
Tuttavia, nella popolazione italiana cresce il dissenso nei confronti della linea di governo, ferma sul dettato Usa-Nato-Ue, dissenso motivato anche da un economia di guerra che colpisce duramente chi lavora, studia e vive nel nostro paese, come emerge dai pesanti rincari su bollette, benzina e beni alimentari.
Per questo, nel giorno della festa della Repubblica, in coerenza col percorso iniziato lo scorso 19 febbraio e in collegamento con gli altri appuntamenti nel resto del paese, l'"Assemblea romana contro la guerra" indice un presidio in opposizione alla parata militare che andrà in scena per le strade di Roma il 2 giugno.
In questo contesto che vede l'Italia pienamente coinvolta nell’escalation bellica, non possiamo accettare una parata di sostegno al conflitto e la trasformazione del paese in una Repubblica fondata sulla guerra. Il rifiuto di questa passa dalla costruzione di relazioni internazionali basate sulla cooperazione e la solidarietà, il rifiuto di ogni rigurgito nazifascista e la rimessa del lavoro al centro degli interessi del paese.
Assemblea romana contro la guerra