Tor Bella Monaca: continuano i distacchi dalla rete idrica
L’acqua è un bene pubblico e fondamentale, tutti hanno il diritto a goderne, ma col pretesto dei titoli amministrativi l’Acea continua a negare l’acqua a molti cittadini i quali, inevitabilmente, si allacciano per conto proprio alla rete. Nessuno dice però che spesso sono i ritardi degli uffici stessi a determinare le situazioni di irregolarità.
Stamane i tecnici di Areti (gruppo ACEA), accompagnati dai Carabinieri ed in presenza di un funzionario dell’Ater di Roma, si sono presentati in via dell’Archeologia 57 per effettuare gli ennesimi distacchi dell’acqua agli inquilini delle case popolari. Si continua, quindi, a perpetuare la pratica del distacco di un bene pubblico e fondamentale, come ribadito dal referendum del 2011, per mere questioni burocratico-amministrative.
Alla narrazione giornalistica che spesso prende il sopravvento sulla questione dei distacchi va infatti opposta la reale condizione di molti inquilini delle case popolari, i quali non hanno altro modo di poter usufruire dell’acqua se non quello di allacciarsi. Acea infatti non fornisce il servizio idrico a quanti siano provvisoriamente sprovvisti di titoli amministrativi da esibire. Le lungaggini degli uffici nel disbrigo del rilascio di documentazione utile a tal fine hanno come conseguenza che le persone, pur di potersi lavare, cucinare e bere, si attacchino alla rete.
Il tutto è reso ancor più complicato dalle storture che derivano dall’applicazione della Legge Renzi-Lupi del 2014 (il sedicente Piano Casa) il quale, all’art. 5, nega la residenza anagrafica “a chi occupa un immobile”. L’applicazione zelante ed in senso ancor più restrittivo da parte degli uffici anagrafici di questa norma palesemente inapplicabile (ricordiamo che la legge generale e specifica sulla residenza obbliga i cittadini a dichiarare dove realmente dimorano) contribuisce a causare ulteriori difficoltà ai cittadini, i quali si trovano spesso costretti in una dimensione in cui non possono usufruire di molti servizi, erogati al fine di garantire diritti fondamentali (salute, istruzione, sostegno al reddito etc…)
In ultimo si aggiunga il ritardo da parte degli uffici, principalmente del Comune, ma anche dell’Ater di Roma, nella lavorazione delle istanze di regolarizzazione ai sensi della Legge Regionale n. 1/2020 e soprattutto la NON APPLICAZIONE del comma 152 il quale prevede anche per chi è subentrato nell’alloggio in data successiva al 23 maggio 2014, la possibilità di “partecipazione ai bandi di concorso indetti dai comuni per l’assegnazione di alloggi ERP. Tale deroga si applica altresì ai nuclei familiari che abbiano occupato l’alloggio successivamente alla data di cui al comma 140 e che, entro ventiquattro mesi dalla pubblicazione delle graduatorie dei bandi, abbiano raggiunto una posizione utile per l’assegnazione dell’alloggio”, riconoscendo dunque un titolo a chi vi abita, seppur provvisorio (24 mesi).
La criminalizzazione verso i settori più deboli della società non serva dunque a nascondere le colpe di decenni di abbandono e cattiva gestione, le inefficienze di leggi ingiuste e probabilmente incostituzionali varate negli ultimi anni o le lungaggini degli enti dovute anche alla loro carenza di personale.
Il distacco dell’acqua è un fatto gravissimo che Asia-Usb non può che condannare. L’Ente Gestore degli alloggi, paralizzato dal cambio di dirigenza, verifichi al più presto i requisiti previsti dalla legge e rilasci i nulla-osta per i regolari allacci alla rete. Il Comune di Roma dal canto suo, laddove le istruttorie siano state già lavorate, EMETTA la determinazione di assegnazione, dando moda agli assegnatari di stipulare regolari contratti. Anche a chi provvisoriamente è sprovvisto di titolo venga comunque garantito il diritto a un bene pubblico e fondamentale per l’igiene e la salute dei cittadini, di cui il Sindaco è responsabile.
Asia-Usb Roma