Anche quest’anno le lavoratrici ed i lavoratori della Sistemi Informativi hanno aderito allo sciopero generale dell’8 marzo ritenendolo un valido nonché unico strumento di lotta; in aggiunta allo sciopero è stata promossa una raccolta fondi, con adesione in base alle proprie possibilità, da devolvere all’Associazione "Lucha y Siesta", una realtà presente sul territorio romano da più di 11 anni che si occupa del sostegno alle donne in difficoltà e contro ogni discriminazione di genere.

Il 2020 è stato l’anno della pandemia in cui si è squarciato il velo sul ruolo della riproduzione sociale e sul peso del lavoro di cura scaricato sulle donne, sulla violenza come fenomeno sistemico, sullo sfruttamento economico, sulla precarietà.

L’emergenza sanitaria ha evidenziato come questo Paese si regga sul welfare familistico dove il vero ammortizzatore sociale continuano ad essere le donne. Senza questo lavoro invisibile, gratuito, dato per scontato, le misure di contenimento non sarebbero state nemmeno immaginabili. I lavori che garantiscono la riproduzione sociale sono indispensabili, ma continuano a non essere riconosciuti mentre il loro sfruttamento viene sempre più intensificato, dentro e fuori le pareti domestiche.

La casa come ciclo continuo della produzione e lo smart working come moltiplicatore dei carichi di lavoro, a tutto vantaggio del datore di lavoro; la casa come prigione violenta. L’isolamento, la convivenza forzata, l’impossibilità di sottrarsi materialmente alle violenze hanno reso le donne e i loro figli ancora più esposti alla violenza domestica.

Crediamo che questa sia stata una iniziativa molto importante considerando il difficile momento che stiamo vivendo e dove per moltissime donne questa difficoltà è insormontabile: disoccupazione, emarginazione, assenza di “rifugi”, sfruttamento, sopraffazione, umiliazione, violenza psicologica e fisica.

Grazie a tutte/i

RSU USB Sistemi Informativi di Roma – Gruppo IBM

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