Piano vendita Ater da rispedire al mittente, dal 6 marzo assemblee nei quartieri

Roma -

Asia-USB sta organizzando nei quartieri delle assemblee per informare e organizzare gli inquilini relativamente al processo di dismissione del patrimonio pubblico in corso, processo cui ci opponiamo rimanendo fortemente convinti che il Patrimonio debba essere incrementato e non diminuito di 7500 unità immobiliari.

I punti su cui il nostro sindacato intende discutere con il proprio inquilinato sono molteplici: dalla legittimità del piano vendita in corso, regolato dalla cosiddetta legge Renzi-Lupi e dalla delibera 623/2020, alle incredibili procedure approntate dall’Ente che spingono all’indebitamento, fino alla questione della mobilità, che spaventa ed angoscia l’inquilinato.

Chiariamo fin da subito che ci opporremo con ogni mezzo alla vendita del Patrimonio Residenziale Pubblico destinato all’assistenza abitativa. In una città che soffre la crisi economica e sociale, peggiorata dalla pandemia in corso, dove i nuclei in attesa di vedersi riconosciuto il diritto alla casa sono circa 13.000 (almeno tre volte di più le famiglie e single in emergenza abitativa a Roma se aggiungiamo chi non fa i bandi perché inutili o chi è strozzato dall’affitto o non riesce a pagare le rate del mutuo o chi è costretto a vivere in occupazioni) è inammissibile la vendita di 7500 alloggi.

Se a ciò aggiungiamo lo stato manutentivo del patrimonio e lo scarico dei costi di ripristino che graverà sull’inquilinato, otteniamo il risultato di decenni di gestione inefficiente, di cui la prima responsabile è la politica, la quale avrebbe dovuto assicurare la qualità e la quantità dell’offerta abitativa, e quindi applicare il piano casa, togliere l’Imu richiesto all’Ater, che grava sulle case popolari ed investire risorse sull’ente che le dovrebbe gestire in termini formando personale amministrativo e tecnico altamente specializzato. D’altronde il miglior sponsor contro la vendita degli immobili Ater la fornisce l’Ater di Roma stessa sul suo sito, nella FAQ pubblicata.

Sulla mobilità ribadiamo che la legge 560/93 la impedisce espressamente e l’art. 3 della legge 80/2014 parla di andare in deroga per quanto concerne le “disposizioni procedurali” (!). Non sono stati forse sufficienti i danni causati dall’art. 5 della stessa legge, il quale ha comportato la produzione di migliaia di atti di ufficio non veritieri (residenze fittizie) oltre alle conseguenze sociali su anziani, minori e malati? Fa specie che quelle parti che hanno governato e governano approntino delle norme e poi si affrettino a tranquillizzare le persone dicendo che non verranno applicate.

Per chi vuole acquistare nonostante le forzature previste (in alcuni casi alloggi nati ERP venduti a prezzi O.M.I., dove fioriscono anche B&B) e lo fa convinto che può rivendere gli alloggi a prezzi di mercato consigliamo di consultare prima la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite del 2015 (uscita dopo il D.L. Lupi) che stabilisce che sul patrimonio E.R.P. non si può speculare.

Crediamo sia ora di cancellare quel testo e con esso tutto ciò che ne deriva, dismissioni comprese.

Su questo piano di vendita, che sta agitando i sonni di molti inquilini, sono già in via di convocazione assemblee nei quartieri insieme alle altre realtà cittadine e di quartiere che si oppongono alla distruzione del patrimonio di edilizia pubblica.

I primi appuntamenti:

SAN BASILIO, SABATO 6 MARZO, ORE 10:30 PRESSO LA BALENA

TORPIGANATTA, SABATO 6 MARZO, ORE 15:30, VIA PIETRO ROVETTI 150, PRESSO I CORTILI

ASIA-USB Roma