Roma. Per non dimenticare! Un anno dopo Cardinal Capranica, dove sono le case?

Roma -

Il 15 luglio 2019 78 nuclei familiari venivano sgomberati da uno stabile di proprietà comunale in via di Cardinal Capranica, a Primavalle.

Per ore il quartiere fu tenuto sotto assedio da un imponente schieramento di polizia, l’ennesima spettacolarizzazione di uno sgombero sulla pelle dei poveri ai fini della perenne campagna elettorale dell’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Per non parlare della scandalosa inadeguatezza delle soluzioni destinate a un numero assolutamente insufficiente di famiglie, ricollocate dentro centri di accoglienza costosi, fatiscenti e che, ancora una volta, portano profitto dentro le tasche delle cooperative di quel mondo di mezzo che continua a lucrare sulle emergenze e la cattiva gestione di questa città.
In un anno sono cambiati governi, ministri, assessori, dirigenti comunali, responsabili dell’ordine pubblico. L’unica cosa che non è mai mutata è l’assoluta mancanza di politiche abitative pubbliche, di alloggi e patrimonio atti a superare l’emergenza, di soluzioni dignitose e non emergenziali.

Come se non bastasse, in questo lasso di tempo lo stabile di Cardinal Capranica è anche stato messo a valorizzazione dal Comune di Roma, con tanto di premio di cubature per il privato che deciderà di acquisirlo.

Nonostante questo, e la drammatica crisi innescata dal Covid-19, le minacce di sgombero, e l’alto numero di inquilini a rischio sfratti per mancanza di lavoro, reddito e welfare, continuano ad incombere. Ancora una volta, si continua a dibatterne solo come materia di ordine pubblico e con soluzioni tampone e temporanee, anziché come questioni di ordine politico e sociale da risolvere prioritariamente.

Per queste ragioni, la data del 15 luglio non può e non deve passare inosservata.

Appariremo in città per rammentare a chi lo avesse scordato che ci sono 78 nuclei familiari ancora in attesa di una soluzione alloggiativa degna e permanente.

Appariremo in città perché è giunta l’ora che le amministrazioni comunali e regionali alzino la voce nei confronti di un governo che avrebbe dovuto mettere un ‘Piano Casa’ fatto di alloggi, canoni d’affitto equi, strumenti di reddito, abolizione dell’articolo 5, al centro dei Piani di Rilancio, anziché ‘grandi opere’ inutili e dannose.

Appariremo in città per ribadire che l’unica grande opera utile è #oralecase, il finanziamento di un nuovo piano decennale di un milione di case popolari, reddito e dignità per tutt@!

Movimento per il Diritto all’Abitare
ASIA – USB
Noi Restiamo