Roma, la farsa della pulizia straordinaria: il teatrino del neosindaco Gualtieri, supportato dai sindacati amici in Ama
Inizialmente pensavamo che i fumi della campagna elettorale continuassero a ristagnare nella mente del neosindaco PD: distribuire pale e scope, fare un appello accorato a operatori Ama e cittadinanza, infiocchettare il tutto con 40 milioni di euro e la promessa che in due mesi avrebbe risolto l’annoso problema dei rifiuti a Roma. Una sceneggiata supportata dall’accordo aziendale sottoscritto con Cgil, Cisl, Uil e Fiadel che come al solito, vanno incontro alle esigenze del padrone e non dei lavoratori che da anni lamentano i carichi eccessivi di lavoro, per la carenza strutturale di personale.
Tutto questo per prendere tempo e trovare la figure amiche da piazzare al posto giusto, come quello di Sabrina Alfonsi a capo dell'Assessorato all'ambiente, con un lungo percorso ai vertici del PD romano, quello dell'ex Ministro Angelo Piazza nominato Amministratore Unico di Ama o come quello di Maurizio Pucci in qualità di Direttore Generale che da 20 anni fa la spola fra incarichi pubblici e incarichi in Ama. Insomma, di esperti del settore rifiuti neanche l'ombra. Non sarà che più che lavorare ad un solido progetto di gestione virtuosa dei rifiuti, Gualtieri non abbia già in mente di rispolverare quello dello smantellamento di Ama, consegnando ai privati la fetta remunerativa delle attività, mentre nell'azienda municipalizzata resterebbero quelli che non hanno margine di profitto, come lo spazzamento e la raccolta?
Le prime conferme alle nostre preoccupazioni arrivano proprio dal recente accordo tra Comune e Acea, l'azienda municipalizzata in mano ai privati per il 49% delle quote societarie, che potenzierà di ulteriori 200 tonnellate il termovalizzatore di San Vittore, per smaltire i rifiuti raccolti da Ama e attraverso i suoi impianti di biodigestione, produrrà energia da mettere a profitto. Una partnership senza precedenti, che di fatto apre l'ingresso ai privati nella gestione dei rifiuti di Roma. Si chiude così la speranza della ripresa di un ciclo virtuoso dei rifiuti, iniziato dalla precedente amministrazione, seppur con molte difficoltà, che riduca l'impatto ambientale, attraverso la messa a sistema della raccolta differenziata spinta, della riduzione del rifiuto, del riciclo e del riutilizzo. Come dimostra ulteriormente la scelta di Gualtieri di rispolverare il vecchio progetto dell'Ama di Municipio, che aveva come obiettivo lo spezzettamento dell'azienda partecipata, attraverso la collocazione dei dirigenti aziendali apicali nei quindici municipi di Roma. Al contrario abbiamo una Giunta Capitolina che, con l’avallo di Zingaretti, sta già cercando nuovi siti da destinare a discariche, con buona pace per la salute pubblica e la sostenibilità ambientale.
Usb insieme ai lavoratori di Ama e alla cittadinanza attiva, ha sempre contrastato e continuerà a lottare contro questo disegno diabolico che vuole speculare sulla salute dei cittadini, per consentire ad aziende come Acea di staccare cedole milionarie agli azionisti senza scrupolo, trasformando aziende pubbliche come Ama in bad company da portare al fallimento e facendo pagare alla collettività i danni collaterali di questa scelta politica scellerata.
Federazione Roma