Prosegue la guerra ai poveri del Comune di Roma: bambini cancellati dall’anagrafe comunale

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Dopo un sopralluogo effettuato dai Vigili Urbani presso un alloggio popolare sito in zona Colle Salario, la signora verbalizzata ha scoperto con grande rammarico che la sua residenza anagrafica e quella dei suoi due figli, entrambi minorenni, è stata cancellata d’ufficio. Un altro caso del tutto identico è stato accertato nella giornata di ieri, sempre nella stessa zona, alla richiesta di certificato di residenza, da un’altra giovane mamma.

L’art. 5 della Legge 23 maggio 2014, n. 80, nota come legge Renzi-Lupi, non prevede la possibilità per chi abita senza titolo in un alloggio di accedere all’iscrizione anagrafica. Questo è di per sé gravissimo, visto che alla residenza anagrafica è collegata l’erogazione di una serie di servizi volti a garantire diritti fondamentali come quello alla salute, all’istruzione, alle prestazioni a sostegno del reddito per le fasce più deboli.

Si dà il caso che il Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale applichi con incredibile zelo e nell’interpretazione più estensiva possibile questa legge, arrivando a cancellare d’ufficio le residenze anagrafiche ai minori, anche laddove queste siano inserite in altri contesti abitativi, ad esempio dai nonni.

Le testimonianze raccolte sono una prova dell’accanimento che questa amministrazione ha nei confronti della povera gente e delle periferie di questa città. Questa organizzazione sindacale ha già denunciato più volte i gravi difetti di costituzionalità di questa legge: applicarla sistematicamente ed in chiave peggiorativa ed a danno di minori, rappresenta la fatidica goccia che fa traboccare il vaso.

La sindaca di questa città dovrebbe garantire la salute e i diritti di tutti i cittadini, dedicando particolare attenzione ai i settori più deboli e svantaggiati. La lettera scritta dagli abitanti di San Basilio e a lei letta e consegnata, durante un incontro in una scuola a Casal Monastero, esprimeva proprio la necessità di una maggiore cura per i territori periferici ed i propri abitanti, sottolineando in un passaggio le difficoltà derivanti dal blocco delle residenze o dalla loro cancellazione.

Inoltre il vituperato articolo 5 della legge Renzi-Lupi è stato in seguito emendato e concede la possibilità, proprio ai sindaci, di non applicarlo laddove ci siano situazioni meritevoli di attenzione.

Asia-USB denuncia l’illegittimo comportamento dei vigili urbani di Roma Capitale e auspica che cessi subito questa odiosa pratica e che si ripristinino le residenze cancellate, anche in forza della Legge Regionale n. 1 del 26 febbraio 2020 che prevede non solo la regolarizzazione per chi abita gli alloggi da data precedente al 23 maggio 2014, ma anche una deroga a chi è subentrato in seguito, se in possesso dei requisiti economici.

15/10/2020
 

Asia-USB