Morire a Roma non è solo una tragedia, ora è anche un lusso. USB: sbloccare subito le assunzioni Ama per garantire i servizi cimiteriali
Chi ha avuto la malaugurata sciagura di subire un lutto in questi mesi di emergenza sanitaria, si sarà di certo scontrato con le sconcertanti attese che si verificano nei cimiteri romani. Le operazioni di cremazione e tumulazione, gestite da Ama Spa sono paralizzate da mesi.
Mancano gli operatori cimiteriali, diventati insufficienti per coprire le attività ordinarie, figuriamoci quelle straordinarie, effetto dell'aumento delle morti per Covid. Un servizio pubblico al collasso, con operatori allo stremo delle forze, trattati come palline da pingpong, costretti a saltare da un cimitero all'altro. Senza contare che si lavora con ritmi incessanti, con tutte le condizioni climatiche sfavorevoli, come l'eccezionale caldo di questi giorni.
Ma il dramma è anche per i familiari, costretti a subire un doppio lutto, visto che l'attesa stimata tra una cremazione e la tumulazione è finanche di 4 mesi. Una situazione inaccettabile che ha visto l'interessamento anche delle forze dell'ordine ma che a quanto pare non è servito a risolvere questa drammatica problematica.
Per questo USB ha inviato una richiesta di intervento urgente ad Ama, a Roma Capitale e alla Prefettura di Roma, affinché i responsabili agiscano in fretta per ripristinare adeguati livelli di gestione del servizio, a partire dell'incremento degli operatori cimiteriali. Se gli organi competenti continueranno a sonnecchiare, siamo disposti ad avviare le procedure di sciopero e a presentare un esposto alla Procura della Repubblica.
USB Federazione di Roma