Licenziato dalla Litosud per aver aderito a USB, manifestazione di solidarietà: “Il sindacato lo scelgono i lavoratori, non i padroni”. Anche Matteo Orfini all’iniziativa

Roma -

Nel pomeriggio di giovedì 12 maggio un gruppo di lavoratori organizzato con l’USB ed alcune associazioni e forze politiche hanno dato vita a un sit-in di solidarietà con Carlo Giuliani, l’operaio della Litosud licenziato dopo vent’anni di lavoro per aver aderito all’USB ed aver contestato l’uso prolungato da parte dell’azienda dei contratti di solidarietà.

L’iniziativa è stata introdotta da Massimo Pedretti dell’USB che ha spiegato la natura palesemente discriminatoria del licenziamento e ha raccontato come la dirigenza aziendale stia continuando a minacciare i lavoratori, spingendoli a cancellarsi dall’USB se non vogliono fare la fine del loro collega.

L’avvocatessa Chiara Colasurdo dello studio Guglielmi, che sta seguendo la causa legale del licenziamento, ha ricordato che spetterà all’azienda dimostrare la fondatezza delle contestazioni utilizzate per licenziare Carlo.

All’iniziativa è poi intervenuto l’onorevole Matteo Orfini del Pd, che ha sottolineato come l’Italia sia un paese dove costituzionalmente è riconosciuto il diritto dei lavoratori a potersi scegliere il sindacato che vogliono e che pertanto non devono essere i datori di lavoro a indicare quale sia il sindacato al quale è permesso iscriversi.

Infine sono intervenuti gli studenti di OSA che hanno portato la loro solidarietà a Carlo ed hanno invitato i lavoratori della Litosud a non mollare, e Beatrice Gamberini di Potere al Popolo, che ha ricostruito il nesso tra il clima militarista che vive il paese e la repressione nei posti di lavoro.

Al termine dell’iniziativa i rappresentanti dell’USB hanno preannunciato nuove iniziative di lotta.

 

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