L'antica favola sulla solita ipocrisia
Scrivono nel comunicato circolato nei giorni scorsi: “Le scriventi OOSS sono costrette a chiarire alcuni concetti che hanno determinato la stesura e relativa firma dell’accordo del 03 Giugno 2020 con la DTP di Roma.”; un incipit di comunicazione che fa quasi sussultare nel silenzio spinto creato intorno alla loro iniziativa sindacale, sia sui tavoli di contrattazione che nel quotidiano sul piano del ferro.
Anche la spiegazione che segue sulla costrizione al chiarimento di cui sopra pone almeno un iniziale dubbio su chi siano i soggetti che, in ordine: distorcono, strumentalizzano, non si prendono responsabilità sul tavolo negoziale e speculano; perché sulle prime si penserebbe alla controparte aziendale, ma poi, nominata a parte questa più avanti, si può capire che la suddetta soggettività è l'appoggio sindacale di USB ai lavoratori della DTP Roma e al loro diffuso dissenso all'arbitraria decisione aziendale di variazione dei nastri di lavoro giornaliero, e sullo stesso accordo del 3 giugno scorso.
Dunque, si potrebbe dire che questa soggettività è il dissenso espresso palesemente dai lavoratori soprattutto verso l'autoreferenzialità del sistema sindacale imposto nella DTP Roma dalle dirigenze di OOSS firmatarie e aziendale, attraverso cui, impedendo fraudolentemente la possibilità di partecipazione assembleare dei lavoratori e di conflitto contrattuale, le stesse sanciscono il progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro nella manutenzione infrastrutture di RFI.
Si danno un bello e inutile da fare le OOSS firmatarie nell'argomentare le loro intenzioni alla base della firma posta sull'ennesimo pessimo accordo; quello del 3 giugno scorso.
E scrivono di “ ...regole richieste e condivise (sic)...”, mistificando la realtà con una debole retorica che volutamente confonde il minimale rispetto delle norme di legge sulla crisi sanitaria con le evidenti forzature contrattuali e del diritto del lavoro operate in questi ultimi mesi nella DTP Roma: come la variazione dei codici di presenza con anticipo d'orario per la rilevazione delle temperature corporee, o il nastro giornaliero pomeridiano, che al netto di alcune sue pregresse applicazioni condivise con i lavoratori di alcuni impianti, si sta tentando di adottare surrettiziamente e in modo generalizzato a esclusiva convenienza delle logiche privatistiche di deregolamentazione contrattuale nel settore, attaccando nel contempo il sistema delle regole sindacali che sottopone le esigenze produttive/organizzative aziendali/societarie alla contrattazione territoriale con le RSU e al consenso dei lavoratori; anche nel contesto dell'attuale situazione sanitaria.
Insomma il tono del suddetto comunicato evoca (involontariamente supponiamo) un po' dell'ipocrisia del lupo nella favola di Fedro, che cerca ogni scusa per accollare all'agnello la colpa per cui verrà comunque da lui sbranato; solo che costoro non sembrano dei veri e selvatici lupi, e noi non siamo di sicuro agnelli che si lasciano confondere e sbranare.
Abbiamo la giusta misura dei fatti reali sui posti di lavoro e della varia composizione del dissenso verso il crescente assoggettamento delle tutele sul lavoro alle logiche produttivistiche del padronato. Le nostre diffide e l'apertura delle procedure di raffreddamento per uno sciopero del settore manutenzione infrastrutture sono chiare indicazioni ai lavoratori dello strumento sindacale per la rivendicazione dei loro diritti e la difesa delle loro tutele.
Dando riscontro a una richiesta che ci giunge diffusamente dagli impianti manutenzione della DTP Roma (e che si è formalizzata in una riunione sindacale dei lavoratori nei giorni scorsi), nei prossimi giorni promuoveremo ulteriori assemblee su piattaforma internet al fine di organizzare l'opposizione alla dilagante arbitrarietà aziendale e alla autoreferenzialità del sindacato firmatario: per rivendicare il rispetto delle regole sulla contrattazione; la reale partecipazione dei lavoratori alla costruzione dell'iniziativa sindacale e alla firma degli accordi territoriali e nazionali; il pronunciamento referendario dei lavoratori interessati sull'accordo del 3 giugno scorso.
Roma 20 giugno 2020
UNIONE SINDACALE DI BASE Lavoro Privato - Attività Ferroviarie