Giovedì 20 gennaio, ore 8:00, picchetto antisfratto a Ostia Antica, via Giovanni Battista Passeri 22

Dopo 30 anni di attesa per un alloggio popolare, un nucleo con tre minori e due invalidi rischia di finire per strada.

Oltre il danno, la beffa: il Dipartimento Politiche Abitative del Comune di Roma respinge la sua ultima domanda di assegnazione.

Se le politiche abitative sono queste, tanto varrebbe chiudere gli Uffici.

Roma -

Quanto accade quotidianamente a Roma relativamente all’Edilizia Residenziale Pubblica ha del paradossale. Il 20 gennaio 2022 è previsto un accesso dell’U.G. in via Giovanni Battista Passeri 22, ad Ostia Antica, per sfrattare per finita locazione il signore Fabrizio, invalido e padre di 3 figli (di cui uno purtroppo con problemi di salute), tutti minori e tutti appartenenti al suo nucleo familiare. Fin qui la notizia non è purtroppo atipica, visto che in questa città gli sfratti previsti sono nell’ordine delle migliaia (cifra destinata ad aumentare con lo sblocco degli sfratti emessi dal lockdown in poi). Ma la storia di Fabrizio è molto particolare ed ha radici lontane in quanto attende l’assegnazione di un alloggio popolare fin dal 1990, anno in cui ha inviato la sua prima domanda.

Tuttavia, nonostante il suo diritto alla casa è stato ampiamente riconosciuto con l’assegnazione di punteggi massimi nei diversi bandi succedutisi nel tempo, non gli è mai stata assegnato un alloggio. Inoltre, la sua particolare condizione di bisogno è certificata dalla presa in carico già avvenuta da parte del Comune di Roma, che lo ha sistemato in due Residence. All’epoca dell’amministrazione Grillina però, gli Uffici hanno alacremente lavorato per svuotare i Residence, costringendo di fatto Fabrizio ad uscire dal Park Hotel Costanza mediante lo strumento del buono casa, più volte criticato da questo Sindacato in quanto non solo inadeguato per fronteggiare il fabbisogno abitativo romano (per cui servirebbero politiche abitative in grado di raddoppiare l’offerta di case popolari), ma è perfino pericoloso per i cittadini che ne usufruiscono. Ed è proprio in uno di questi pericoli che Fabrizio è incappato, quando il locatore dell’alloggio in cui abitava ha disdetto il buono casa per finita locazione ed ha cercato di cacciarlo. Fortunatamente il tribunale ha riconosciuto il diritto di Fabrizio di permanere altri due anni nell’alloggio, come previsto dal contratto 3+2, ma adesso anche quel periodo è scaduto. Dell’alloggio popolare però, come accennato, non vi è traccia, anzi a sorpresa è stata recapitata al cittadino una comunicazione da parte del Dipartimento comunale competente, con la quale lo si depenna dalle graduatorie in quanto “Utilizzatore Immobile Erp”! il ricorso proposto non ha trovato accoglimento e Fabrizio in quel momento non aveva disponibilità economiche per intentare una lite giudiziaria.

Nel Bando del 2012 però al candidato viene fatto dichiarare di non aver mai goduto di assegnazione, non si menziona l’utilizzo (punto D”” Bando ERP Comune di Roma 2012) di un immobile pubblico. Inoltre il Comune stesso ha più volte certificato il diritto alla casa del nucleo, fino alla presa in carico in strutture dedicate alle emergenze e con strumenti (inadeguati e pericolosi, diciamo noi) atti a fronteggiarla (secondo il Comune). Dulcis in fundo, la residenza contestata è presso casa della suocera, in quanto non avendo altre alternative è lì che la famiglia ha riparato per un periodo. 30 anni in attesa di un alloggio e la beffa di vedersi respinta l’ennesima domanda!

Per questo motivo, Asia-Usb, oltre a fornire assistenza sindacale e legale al nucleo familiare in questione, contro la prepotenza e gli abusi degli Uffici e affinché un padre di famiglia invalido non finisca in mezzo alla strada, chiama tutte le forze della città alla mobilitazione per il picchetto anti-sfratto che si terrà GIOVEDI’ 20 GENNAIO, ALLE ORE 08:00 IN VIA GIOVANNI BATTISTA PASSERI N. 22 (OSTIA ANTICA).

Fermiamo gli abusi sui più deboli, difendiamo il Diritto alla Casa.

Asia-Usb Roma.