Filiera SDA, riparte la mobilitazione USB dei corrieri e dei magazzinieri di Roma e provincia
Si è svolta questa mattina l’assemblea dei delegati USB della filiera degli appalti SDA di Roma e provincia.
I cambiamenti in atto nelle strategie commerciali di Poste Italiane stanno avendo da tempo un impatto importante su tutta la filiera SDA ed è forte la preoccupazione derivante da tali strategie in termini di tenuta occupazionale.
Al momento non capiamo quali siano infatti i confini tra SDA, Nexive, Poste Delivery, Milkman e Paack ed oltremodo ignote ci risultano le previsioni relative ai nuovi accordi commerciali stipulati tra Poste e DHL. Ciò che vediamo è esclusivamente un nuovo svuotamento dei magazzini SDA a favore di altri partner di Poste.
Tutto ciò, oltre a causare apprensione per il futuro, si ripercuote nell’immediato sulle tasche e sulle schiene dei lavoratori, oltre che sulla legittima aspirazione ad organizzazione la propria vita.
Alcuni fornitori infatti pretendono di rispedire a casa corrieri regolarmente convocati, in mancanza di spedizioni da assegnare, caricando in maniera eccessiva i colleghi che rimangono in servizio, allargando le zone di consegna e costringendoli a correre da una parte all’altra aumentando i rischi per la propria e l’altrui incolumità e quelli di incidenti (tanto i danni li pagano sempre i corrieri).
Ai magazzinieri invece si chiede di ritornare alla preistoria con l’imposizione di turni spezzati che non permettono la conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Questa mattina, l’assemblea dei delegati riunita nella sede nazionale dell’USB, ha votato la ripresa della mobilitazione, che nello scorso ottobre aveva scongiurato una serie di licenziamenti collettivi dovuti alle stesse motivazioni commerciali.
Si torna in strada: “Tocca uno, tocca tutti”
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