Coronavirus, AMA continua a non adottare tutte le misure contro il rischio contagio dei lavoratori

Roma -

Il comitato tecnico fra Ama e rappresentanze dei lavoratori, dopo il quarto incontro conferma quanto abbiamo sempre affermato: l’azienda non è in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori e attraverso un laconico “parere tecnico” a firma del RSSP e del medico competente ci manda a dire che dobbiamo derogare al rischio biologico a cui siamo sottoposti durante la manipolazione e movimentazione dei rifiuti, perché è prioritaria “l’esigenza di evitare l’esaurimento dei posti letto in terapia intensiva disponibili nella nostra regione” . Le conclusioni del “parere tecnico” sono che continua il divieto della doccia e viene limitato l’uso degli spogliatoi.

Non vogliamo mettere in discussione le competenze degli autori del suddetto parere, ma non accettiamo che i furbetti del calderone continuino a prenderci in giro sulla massima attenzione dell’azienda che adotta tempestivamente le misure di contrasto al coronavirus.

Le misure di contrasto sono la sanificazione quotidiana di tutti i mezzi e gli ambienti di lavoro; la disponibilità per ogni turno di mascherine, guanti monouso e kit igienizzante; l’installazione di erogatori di prodotto igienizzante nei luoghi di lavoro; il lavaggio quotidiano delle divise.

A tutt’oggi AMA non ha adottato tutte le misure di contrasto al coronavirus. Se i lavoratori operativi devono tornare a casa senza farsi la doccia, riteniamo indispensabile che l’azienda adotti alcune misure per salvaguardare gli operatori dal rischio biologico oltre che dal contagio del coronavirus, anche perché quando sarà avviato il servizio per la raccolta dedicata nelle abitazioni con soggetti in quarantena, bisognerà prendere seriamente in considerazione tutte le utenze di soggetti in isolamento che sfuggono al censimento fornito dalle ASL.

 

  • sospendere la raccolta manuale e estendere, fino a fine emergenza, la raccolta meccanizzata stradale, con l’adozione di cassonetti e cassoni scarrabili presidiati da operatori;
  • sospendere le attività di cernita manuale negli impianti Ama;
  • aggiornare il DVR e assicurare oltre ai DPI previsti, anche tute mono uso ad alta visibilità e occhiali protettivi per tutti gli operatori addetti ai servizi di raccolta.
  • sospendere la timbratura allo stacco e favorire l’uscita a fine servizio.

 

Oltre al danno si fanno beffa dei baricentrati domenicali: abbiamo chiesto di rafforzare la disponibilità di risorse sui giorni feriali al fine di garantire i servizi minimi, ma la risposta dell’azienda è un continuo rimandare, mentre per le altre sigle sindacali, tranne il Cobas, il tema non viene nemmeno menzionato sui loro comunicati.

 

Unione Sindacale di Base