Comune e Ater di Roma invece di rispettare la quarantena continuano a perseguitare gli inquilini poveri

Roma -

 

In piena crisi da coronavirus continuano ad inviare lettere minatorie di richieste di decine di migliaia di arretrati e di sanzioni!

Mentre l’Italia intera, con il Governo italiano, cerca di trovare misure per contenere la crisi economica e la relativa crisi sociale che ne sta scaturendo a causa dell’epidemia, c’è un “precursore” che ci ricorda che in fondo la quarantena è soltanto una misura fisica, disconnessa dal “sentire” in senso umanistico, i problemi di una moltitudine di gente che ancora prima viveva in difficoltà.


E quindi, poiché prima o poi si dovrà riprendere a sopravvivere, perché non creare problemi adesso a chi già ne aveva prima? Ecco allora che il Comune di Roma e l’Ater hanno pensato bene di cominciare a ricordarlo. E quindi, mentre i Tribunali sono chiusi, gli sfratti sono fermi, i mutui sono sospesi, chi non dorme è il suddetto precursore nella figura del funzionario del Comune di Roma, che invece di “godersi la quarantena” si intrattiene nel perseguire chi è già disperato e lo sarà di più dopo questa crisi pandemica. Oppure l’Ater di Roma che invia procedure di messa in mora di decine di migliaia di euro: paghi o altrimenti lasci l’alloggio .


A proposito di Ater di Roma, cogliamo l’occasione per ricordare che c’è sempre la famosa Torre della legalità, dove diverse famiglie stanno ancora aspettando che si risolva il problema dell’acqua, nonostante l’Acea, a seguito della nostra denuncia ai C.C., avesse scritto una nota rendendosi disponibile al riallaccio dell’acqua. Ormai,questi cittadini hanno capito che si sta giocando sulla loro pelle e che il famoso impegno delle istituzioni è ipocrisia e menefreghismo allo stato puro.


Qualche dirigente pensa di aumentare i galloni perseguendo i poveri e rimanendo indifferenti e incapaci a garantire i diritti alla casa e ai servizi essenziali.
Insomma, c’è un modo di agire tra Comune di Roma ed Ater ormai allineato, insieme ci stanno avvisando del dopo.
Quindi madri sole, ancora più fragili in questa crisi, che ricevono avvisi di pagamento di 26 mila euro dal comune di Roma (con lo sconto), così come l’Ater che mette in moto l’avvocatura per riscuotere o per buttarti fuori .


Come dire, niente di nuovo su questo fronte. Ma comunque, nonostante sappiamo quanto ingiusto sia il sistema che quotidianamente affrontiamo, tuttavia non riusciamo proprio a rassegnarci alla mancanza di rispetto verso i più deboli. E’ il gioco dei rapporti di forza : “noi siamo noi, voi non siete un c.…!”


La domanda vogliamo porla però al Comune e all’Ater: in un momento dove si stanno prendendo provvedimenti per andare incontro alle esigenze della popolazione, dove la crisi determinata dal coronavirus è ancora più pesante, è veramente necessario che Comune di Roma ed Ater di Roma siano così solerti nel chiedere i soldi a chi già prima ed anche dopo continuerà a vivere nella precarietà? E’ giusto che le inadempienze invece del Comune e dell’Ater debbano sempre restare impunite e che molti cittadini le subiscano sulla loro pelle?


Lo chiediamo sapendo già che non darete risposta. In fondo, oltre all’incapacità di ascoltare avete proprio anche quella del “sentire” sociale!


Ma tutto questo è il risultato, oltre dell’insensibilità di molti Dirigenti apicali proni a sostenere campagne demagogiche di più parti politiche che trovano facile affondare il coltello nel burro della povertà e delle persone indifese, dell’approvazione di norme che, anno dopo anno, sono state approvate dalla Regione Lazio che ha introdotto a porzioni circoscritte piccoli commi, inseriti magari nelle leggi di stabilità, che hanno stravolto le norme dell’edilizia pubblica.


La filosofia è stata: distruggere l’ERP per fare un favore ai costruttori (vedi lo scandalo dei Piani di Zona), abbandonare e dismettere il patrimonio pubblico, criminalizzare gli inquilini!

ASIA-USB Roma