Centri per l’Impiego, a Colleferro un call center senza strumenti né sicurezza: venerdì 4 presidio in piazza Italia
Nella Regione Lazio sono operanti 36 Centri per l’impiego, fra cui l’importantissimo call center di Colleferro, che serve tutta la Regione e, non di rado, anche parte del Centro-Sud Italia.
All’interno di una struttura fatiscente e senza rispetto di alcuna norma di sicurezza sul lavoro operano circa 30 persone fra dipendenti regionali e della in-house della Regione Lazio LazioCrea. Agli operatori non mancano solo le postazioni dove lavorare ma anche gli strumenti: niente cellulari né computer dalle amministrazioni; si lavora pertanto con quelli propri.
Questa non è che una delle decine di condizioni descritte drammaticamente dai dipendenti di queste strutture sparse su tutto il territorio regionale. Forse la più emblematica, anche e soprattutto per il compito centrale che ricopre il call center di Colleferro.
I centri per l’impiego ricoprono una funzione assolutamente essenziale attualmente in Italia, a causa della imperversante crisi economica e occupazionale derivata dalla pandemia. Gestiscono infatti il mercato del lavoro a livello locale, fornendo agli utenti, ai datori di lavoro e alle imprese una serie di servizi che li mettono in connessione.
Eppure funzionano ancora troppo poco e male a causa del disinteresse delle istituzioni. Il personale operante è endemicamente insufficiente, i bandi di concorso tardano ad arrivare in tutto il territorio nazionale, le strutture sono spesso mal ridotte. E questo nonostante la pioggia di fondi e di riforme di cui sono oggetto dal 2015.
USB evidenzia questo stridente contrasto e chiede che le istituzioni coinvolte, dai Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico, della Pubblica Amministrazione alle Regioni, passando per i Comuni – che mettono a disposizione le strutture – si facciano carico di questa situazione.
Con i soldi del PNRR vogliamo dei Centri per l’impiego sicuri e funzionanti.
Venerdì 4 febbraio saremo a Colleferro dalle 11 in piazza Italia 1 di fronte al palazzo del Comune con attivisti e lavoratori per raccontare questa vicenda
USB Lavoro Privato Roma e Lazio