Cargo Broker punisce chi si ammala a causa del lavoro: Anna trasferita da Fiumicino a Modena
Cargo Broker, società che effettua il servizio di consegna domiciliare dei pacchi di SDA e Poste Italiane nei magazzini di Fiumicino, trasferisce l’unica lavoratrice donna a Modena per le sue condizioni di salute! E tutto vero.
Anna Puglia, madre e figlia di genitori anziani, da tempo soffre di problematiche muscolo-scheletriche. Problematiche che durante tutti gli anni in cui ha lavorato a Fiumicino per la Cargo Broker con la mansione di driver, non sono mai state riscontrate dal Medico Competente Aziendale. Anna, non sopportando più i carichi di lavoro decide di tutelarsi. USB invia immediatamente una diffida alla società perché, come riscontrato, la movimentazione dei carichi effettuata nel magazzino non rispetta le normative in vigore. In particolare i limiti di sollevamento imposti per le donne superiori a 45 anni, che dovrebbe essere di 15 kg.
USB è costretta persino a inviare formale diffida per poter semplicemente ottenere la visita medica con il Medico Competente Aziendale, che dopo averla visitata la sospende.
Nel periodo in cui la lavoratrice viene sospesa la società paga il primo mese consumandole le ferie maturate e il secondo mese nemmeno la paga.
Intanto Anna fa ricorso allo Spresal, il servizio di prevenzione dell’Asl che si occupa di salute e sicurezza sui posti di lavoro, contro il giudizio del Medico Competente Aziendale. Lo Spresal non solo annulla il giudizio emesso dal Medico Competente Aziendale ma le dà delle limitazioni al sollevamento e impartisce l’immediata ricollocazione sul posto di lavoro. Evidentemente dal Dvr aziendale del sito produttivo di Fiumicino la lavoratrice può essere ricollocata perché, nonostante le limitazioni, non ci sono rischi per la sua salute per le mansioni che svolge.
I dipendenti quando hanno un giudizio di idoneità dello Spresal che annulla la sospensione del medico aziendale hanno diritto al pagamento del periodo di sospensione come se avessero lavorato.
Ci domandiamo chi realmente abbia emesso quel giudizio di idoneità aziendale: il datore di lavoro o il Medico Competente Aziendale?
Anna chiede la restituzione delle ferie e la retribuzione mancante alla società, che prontamente le nega ogni cosa. Quando poi minaccia di fare vertenza arriva la lettera di trasferimento a Modena proprio per le sue incompatibilità di salute con la struttura.
Siamo di fronte al solito licenziamento mascherato da trasferimento. Anna non può e non deve essere trasferita! L’arroganza, ma soprattutto l’ignoranza delle leggi sulla salute e sicurezza sul lavoro vengono travisate da chi ne fa un uso strettamente ritorsivo fino a scrivere nella stessa lettera di trasferimento che il problema è proprio la sua condizione fisica. Aggiungiamo che le sue problematiche di salute non erano mai state prese in considerazione fino ad ora e solo quando Anna ha preteso dalla società Cargo Broker la sicurezza di un posto di lavoro che non grava sulla sua salute è stata subito sospesa. E ora vorrebbero trasferirla.
PRETENDERE LA SALUTE E SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO HA LA STESSA IMPORTANZA DELLA RETRIBUZIONE!
USB Lavoro Privato