Camera dei Deputati, licenziamento collettivo per 44 lavoratori dei servizi amministrativi in appalto. USB indice lo stato di agitazione
Sabato 21 Settembre 2019 si è svolta l’assemblea di tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti nell’appalto di supporto della gestione amministrativa all’interno della Camera dei Deputati per i quali è stata avviata la procedura collettiva di licenziamento dalla ditta Cedat 85.
Durante un’assemblea molto partecipata i lavoratori hanno evidenziato la mancanza di volontà da parte della Camera dei Deputati di prendere atto delle loro reali condizioni di lavoro, ricordando a questo proposito come in sede di seduta di bilancio della Camera dello scorso 1 agosto (seduta n.220) l’onorevole questore D’Incà abbia conferito all’Aula sulla situazione dei lavoratori in questione riportando diverse e gravi inesattezze sulla loro condizione lavorativa. Lavoratori che da 17 anni sono perfettamente integrati nei Servizi della Camera, seduti alle stesse scrivanie dei dipendenti e trattati come invisibili entità lavorative, prima come lavoratori interinali, poi come dipendenti di una ditta vincitrice di un appalto sui generis. Adesso, alla scadenza dell’ennesima proroga di un appalto scaduto, vengono scaricati come materiale ingombrante e forse anche imbarazzante.
USB sostiene lo stato di agitazione indetto dai lavoratori al fine di aprire un confronto che vede coinvolti i lavoratori vittime del sistema degli appalti e la Camera dei Deputati e denuncia la pervicace volontà, cifra di ogni Governo, di disinteressarsi alle sorti dei lavoratori facendo della precarietà e della instabilità lavorativa consuetudine.
USB ritiene che l’internalizzazione dei servizi e dei lavoratori sia l’unico processo che vada attuato non solo perché permette al Governo un sostanziale risparmio economico, ma soprattutto perché è l’unico modo per dare finalmente dignità ai lavoratori e alle lavoratrici che da anni svolgono un lavoro pubblico le cui condizioni lavorative ed economiche peggiorano di volta in volta, lasciando loro immutato il carico di lavoro e in un limbo indefinito di professionalità e ricorda come già altri organi di rilevanza costituzionale hanno affrontato positivamente le problematiche dei loro lavoratori precari.
USB Lavoro privato