Caltagirone ha trovato un nuovo nemico: le educatrici dei servizi scolastici comunali
Domenica 13 ottobre Il Messaggero ha scoperto un nuovo nemico da combattere: le educatrici dei servizi scolastici comunali di Roma. Lo ha fatto nel tipico stile dettato dalla famiglia Caltagirone: botte da orbi alle interessate, distorcendo e omettendo. Ovviamente senza possibilità di parola per le lavoratrici né domenica né oggi, mercoledì 16 ottobre, giorno della seconda puntata.
Tralasciamo l’impressionante confusione degli articoli tra educatrici, maestre, cattedre, presidi, allievi, lezioni. Evidentemente a via del Tritone non hanno le idee chiare sulle differenze tra asili nido, scuole dell’infanzia e livelli successivi del sistema scolastico.
Il nocciolo dell’accusa alle educatrici è: siete assenteiste, starebbe scritto in un non meglio specificato “dossier dell’ufficio Risorse umane del Campidoglio” che nessuno ha avuto il piacere di vedere. Probabilmente nemmeno i redattori, se oggi arrivano a mettere nero su bianco questa perla: “a voler azzardare una media (…) si potrebbe contare almeno un 7% di assenze quotidiane sull’organico di ruolo per singola struttura”. Un esercizio da indovini, insomma.
Meraviglia che un ufficio pubblico, ammesso e non concesso che un “dossier” esista, invece di investire di un problema il vertice dell’Amministrazione capitolina si dia ad alimentare canali alternativi.
Non meraviglia che tutto questo avvenga sulle pagine di un giornale che, per precisa volontà dell’editore, ha come mantra l’attacco ai diritti dei lavoratori. I quali evidentemente non hanno diritto di parola, anche se persino ai giornalisti del Messaggero non dovrebbero risultare difficile reperire i contatti delle educatrici e delle loro rappresentanti
USB valuterà le azioni da intraprendere a tutela delle lavoratrici.
Unione Sindacale di Base – Settore educativo e scolastico