Asili nido Ciampino: lavoratrici in presidio al Comune per l’aumento del salario

Ciampino -

Le educatrici dei nidi di Ciampino, organizzate con USB, dopo le promesse disattese della sindaca Emanuela Colella e dell'azienda municipalizzata Asp, riaprono lo stato di agitazione e tornano a protestare davanti al Municipio.

La richiesta è chiara: per aumentare il salario occorre cambiare il contratto. Un ccnl, sottoscritto da Cgil Cisl e Uil che legittima paghe da fame, nonostante le lavoratrici svolgano un mestiere che richiede professionalità e competenze elevate. Ma nonostante si tratti di bambini, l'atteggiamento dell'A.U. Arturo Accolla è tutt’altro che confacente all’amministratore di un'azienda che eroga servizi pubblici essenziali, scambiando l'amministrazione comunale per un bancomat, salvo poi utilizzare i fondi pubblici per tutto, tranne che per aumentare i salari ai dipendenti.

Nella fattispecie, il riconoscimento del buono pasto ottenuto grazie alla lotta portata avanti dalla maggioranza delle lavoratrici dei nidi comunali organizzate con USB, diventa strumento di ricatto, con il beneplacito dei sindacati confederali, per estorcere indietro il simbolico pasto da sempre consumato dalle operatrici assieme ai bambini, con la prioritaria funzione di garantire continuità all'intervento educativo.

La partecipata ed animata assemblea delle lavoratrici che  si è tenuta giovedì 6 nel piazzale del Comune ha ottenuto un incontro immediato con l’amministrazione comunale, alla presenza della sindaca, del vicesindaco e della dirigente alla scuola e il loro impegno ad intervenire celermente sul vergognoso accordo sui buoni pasto ratificato da Azienda e sindacati minoritari nonostante la contrarietà della maggioranza delle lavoratrici, facendosi parte attiva con i vertici aziendali con la richiesta di sospensione della CDS che lo ha reso esecutivo e la riapertura della trattativa con l’Unione Sindacale di Base. 

Al contempo è stato ottenuto l’impegno a intercedere subito con la dirigenza aziendale affinché sia garantita entro la giornata di venerdì la possibilità, per le lavoratrici che ne faranno richiesta, di ricevere un anticipo di stipendio, dal momento che Asp ha fatto sapere che pagherà in ritardo. 

USB ha ribadito alla sindaca che per togliere i lavoratori e le lavoratrici dal ricatto perenne del fallimento, a cui la dirigenza Asp sottopone ciclicamente il Comune, l’unica via è la ripubblicizzazione dei servizi. Le lavoratrici non faranno un passo indietro e lo stato di agitazione proseguirà se non otterranno un aumento dei salari, fino allo sciopero generale del prossimo 26 maggio.

USB Federazione di Roma