ASI.A:occupato assessorato all'urbanistica, gli abitanti truffati chiedono incontro con ass.Berdini
All’inizio di settembre il sindacato Asi.a-Usb aveva denunciato la minaccia di sgombero a cui erano sottoposte più di trenta famiglie romane, vittime dell’intricato meccanismo tra imprese, coop-costruttrici e uffici dell’amministrazione pubblica.
Il programma del M5 Stelle, che aveva portato l’insediamento della sindaca Raggi, prevedeva il ripristino della legalità dei piani di zona ma, ad oggi, non c’è stata alcuna revoca delle convenzioni per fermare la truffa perpetuata ai danni dei cittadini.
Angelo Fascetti, Usb ASI.A, pone domande chiare alla nuova amministrazione: “Perché si lasciano in balia del tribunale fallimentare (e delle assurde pretese della banca) le famiglie che hanno pagato il proprio alloggio costruito su terreno del Comune di Roma? Quali sono le azioni che l'Amministrazione intende prendere per fermare tutti gli sfratti nei piani di zona e avviare le giuste verifiche sulle modalità di gestione di questo importante piano di abitazioni sociali?” Finora nessuna risposta da parte del Campidoglio.”
In questo momento, più di quaranta persone sono “ospiti” non graditi all’interno degli uffici dell’Assessorato all’Urbanistica e alle Infrastrutture di Roma, aspettano un incontro, chiarificatore, con l’assessore Paolo Berdini per ripristinare la legalità e bloccare gli sfratti.
L'incontro che è avvenuto nel primo pomeriggio. Alle ore 16,20 dopo il confronto tra i Comitati, l’ASIA-USB e l'assessore Berdini è terminato il presidio interno all'assessorato. A termine della discussione è stato fissato un tavolo tecnico per affrontare le varie situazioni, a partire dalle emergenze.
L'ASIA-USB ritiene di fondamentale importanza stabilire quali sono le linee che la nuova giunta vuole seguire per ripristinare certezze e legalità nella gestione dei piani di zona, coerentemente con quanto scritto nel programma elettorale della Sindaco Raggi.
Soluzioni che non vanno in questa direzione non farebbero che riproporre e salvaguardare il sistema che ha permesso di realizzare un'immensa truffa ai danni di decine di migliaia di cittadini romani.