Appalti Ama, la municipalizzata incrementa le privatizzazioni. USB: reinternalizzare per garantire lavoratori e utenza
Oggi si chiude ilbando di gara avviato da Ama lo scorso gennaio, per l’affidamento ai privati del servizio di raccolta alle utenze commerciali. Importanti e preoccupanti le modifiche inserite, a partire dalla scelta di estendere l’affidamento anche alla raccolta dei rifiuti indifferenziati. Il servizio passa così dai 6 lotti del precedente bando a 14, tanti quanti sono i municipi su Roma, incrementando le utenze da servire da 20 mila a 85 mila. E da qui l'aumento vergognoso dei costi di questa esternalizzazione, saliti oltre i 152 milioni di euro.
Eppure già con il precedente bando di gara che risale al 2015, la gestione privata di questo servizio si è rivelata un fallimento. Continui disagi per ristoranti, bar, supermercati ed esercizi commerciali, che hanno subìto la beffa di differenziare i rifiuti nei bidoncini in dotazione per poi essere costretti ad abbandonare i rifiuti sui marciapiedi. Un disastro per gli operatori AMA, che devono raccogliere tonnellate di rifiuti abbandonati per strada, alle prese con cassonetti strapieni di materiale che dovrebbe essere conferito nella raccolta differenziata privatizzata.
Solo negli ultimi quattro anni si sono succedute ben due Giunte Comunali, in Ama due CdA, due Amministratori Unici, quattro Presidenti e un numero imprecisato di Direttori Generali. Un carosello di personalità con un'unica volontà, quella di privatizzare il servizio pubblico.
Usb di contro continua a denunciare gli effetti nefasti di queste scelte, che oltre ai danni a lavoratori e utenza, costano alla collettività 700 milioni di euro all'anno. L’unica soluzione per una gestione virtuosa dei rifiuti che Comune e azienda devono mettere in atto è un piano occupazionale che preveda un incremento degli operatori, per assicurare a tutta la città di Roma il servizio domiciliare della raccolta e una sana e stabile occupazione per i lavoratori.
Usb Lavoro Privato Roma