Al San Raffaele di Roma non soltanto impennata dei contagi: lavoratori senza stipendio. USB: basta ricatti e speculazioni dei privati

Roma -

A Roma le strutture del San Raffaele, di proprietà dell’imprenditore Antonio Angelucci, hanno messo a rischio l’intera sicurezza sanitaria della città. Ultimo in ordine di tempo il San Raffaele della Pisana che ha generato un indice di contagio triplicato, motivo per il quale la Regione Lazio è tornata a sfiorare la soglia di rischio.
A Roma e provincia, dall’inizio della pandemia, le strutture del San Raffaele contano circa 350 contagi e circa 40 decessi. E mentre si contano contagi e morti nella struttura di Rocca di Papa (21 vittime), dove la Regione sta valutando il ritiro dell’accreditamento, l’imprenditore non ha pagato ai lavoratori lo stipendio di maggio a causa della situazione problematica venutasi a creare.
Milioni di euro di fatturato e non pagano gli stipendi per 20 giorni di zona rossa? Minacce di licenziamento se la Regione toglie la convenzione? Tutto ciò è inaccettabile!
Come abbiamo detto più e più volte da l’inizio della pandemia gli imprenditori della Sanità Privata fanno profitti con la salute, ma sulle spalle di lavoratori e lavoratrici e sui pazienti. In più oggi minacciano i licenziamenti per strumentalizzare gli operatori sanitari anche con il sostegno dei soliti sindacati.
Basta speculazioni – Basta ricatti a lavoratori e lavoratrici.
La Regione deve garantire la salute di tutti e tutte e il lavoro a chi per anni ha svolto in maniera professionale il suo lavoro.

 

USB Sanità Privata