A Roma una giornata nera per il diritto all'abitare: basta repressione contro gli ultimi
Oggi è una giornata nera per il diritto all’abitare sancito dalla Costituzione, come d’altro canto il diritto al lavoro: una giornata segnata dal primo sgombero dell'era Salvini a Roma, in via Raffaele Costi a Tor Cervara, zona Est.
Polizia Locale, Carabinieri e Reparto Mobile della Polizia di Stato hanno scaraventato decine di persone fuori da una palazzina occupata da circa dieci anni, un posto senza acqua né luce, diventato nel tempo punto di riferimento per migranti, rom e italiani. Costretti a ricorrere all’uso di bombole di gas per le necessità quotidiane. Proprio le bombole di gas hanno fornito il pretesto delle ragioni di urgenza per lo sgombero, disposto dalla Procura e programmato per il 15 settembre.
Dall’alba lo Stato si è presentato con il volto della durezza, con blindati, unità cinofile e elicotteri. Nessun rispetto per la dignità delle persone, né per i minori presenti nell’edificio.
Tutto questo proprio a Roma, dove da due mesi gli sgomberati di via Scorticabove sono accampati in strada nell’indifferenza-impotenza dell’amministrazione comunale.
Tutto questo proprio nel giorno in cui un senatore della Lega del ministro di polizia Salvini viene indagato a Lecce per un traffico di alloggi popolari.
Come Usb, come Asia, da sempre siamo in prima linea nella difesa del diritto alla casa e chiediamo a questo governo di bloccare le politiche di repressione e la speculazione sulla pelle degli ultimi, portate avanti con la protezione dei “palazzinari”, dei loro media e di parte della politica.
Unione Sindacale di Base